Fior di Libri

Ad ogni lettore il suo libro. Ad ogni libro il suo lettore. (Ramamrita Ranganathan)

Totò Trumino, Il nostro cammino in bici verso Santiago

“Il nostro Cammino in bici verso Santiago” nasce dal mondo dell’autore, reale e narrativo, da un retroterra ambientale, costituito dalla sua Sicilia e dai luoghi del mondo in cui la sua passione per i viaggi lo ha portato e da un retroterra affettivo, rappresentato dalla sua famiglia e dai suoi amici. Entrambi sono fondamentali per comprendere appieno il significato del suo percorso, i valori di base e quelli acquisiti, il punto di partenza, quello di arrivo e, ancora, quello di ripartenza.

Trumino ha il pregio di rendere l’ingresso in questo suo mondo estremamente facile e naturale, grazie al proprio modo di raccontare e di descrivere gli eventi vissuti, le emozioni ed i sentimenti provati ma anche i personaggi incontrati e gli insegnamenti da questi trasmessi, coinvolgendo con garbo e rispetto, nonostante venga toccato un punto sensibile come la spiritualità, il lettore, anche quello il cui credo è molto distante se non opposto al proprio.

E’ una storia che, gradatamente, mentre le tappe si susseguono assieme alle pagine, inizia a dispiegarsi ed a mostrare il suo vero sé. Il libro nasce, infatti, come un diario di viaggio ma, ben presto, inizia a connotarsi di caratteristiche proprie, a somigliare sempre di più al Cammino, cioè ad acquisire volontà propria, trasformandosi in un vero romanzo, in cui i luoghi attraversati rappresentano un punto di riferimento importante ma secondario rispetto alla storia ed al suo evolversi.

Si sente spesso dire che il Cammino sia un viaggio “doppio”, attraverso luoghi reali e della mente, tappe paesaggistiche e fasi di una maturazione interiore. Le prime si concludono con l’arrivo a Santiago de Compostela, presso la tomba dell’Apostolo ma, spesso, anche oltre, sino a Finisterre, dove la terra finisce. Le seconde, invece, a quanto affermano le varie testimonianze, proseguono per il resto della vita. Ma questa è una cosa che si comprende solo successivamente, una volta tornati a casa e aver scoperto che ogni cosa è rimasta uguale ma è anche profondamente diversa perché osservata con occhi che hanno mutato la propria prospettiva. E se all’inizio si fa fatica a reinserirsi nella vita precedente è perché il Cammino ha prodotto dei lenti sommovimenti all’interno del proprio essere, come un fondale marino, mai smosso per tanto tempo e che, appena viene agitato, produce un innalzamento delle sabbie tutto intorno ad offuscare la vista, finché non si posano e solo allora è possibile comprendere quale sia la reale portata del sommovimento stesso ossia, in primo luogo, proprio una visione più lucida e profonda delle cose.

Il cuore del libro è costituito, tuttavia, da un’amicizia “molto speciale” da cui tutto parte ed a cui tutto culmina, di quelle che entrano ad un certo punto della vita, ti accompagnano per un tratto di strada e, quando sei convinto che ti abbiano abbandonato, ti accorgi che si erano solo spostate dal tuo fianco all’interno della tua anima. Un altro elemento basilare è la passione, quella per la vita ed i viaggi, naturalmente, ma anche per la bicicletta che per l’autore rappresenta una sorta di prolungamento del corpo, uno strumento che agevola la riflessione, che libera fisico e spirito. Il “cicloviaggiatore” o, nel caso di un pellegrinaggio, “bicigrino”, è una figura ormai riconosciuta nel Cammino, vista con sospetto come tocco di modernità che viene ad inserirsi su uno scenario antico, in cui ci si sposta prevalentemente a piedi, ma la cui velocità e maggiore facilità di spostamento consentono, se ve ne è necessità, di prestare aiuto a coloro che sono in difficoltà.

Non è sicuramente un caso che siano stati scritti così tanti libri sul Cammino di Santiago, dai più noti a tutti gli altri, perché è un’esperienza come nessun’altra, che decide per te, ti chiama da molto lontano e stabilisce quando è giunto il tuo momento, come dovrai percorrerlo, cosa dovrai imparare e perché. Ogni testimonianza è unica e vale per sé. Il racconto di Trumino, in particolare, racchiude un insieme di cose ed ogni lettore saprà cogliere l’assonanza più prossima alla propria sensibilità, alla propria esperienza di vita.

Quello che davvero colpisce più di tutto, è la capacità dell’autore di trasportare il lettore nelle proprie emozioni, con delicatezza ma intensamente, di far viaggiare con la mente ma permettendoti, al tempo stesso, di assaporare anche i disagi, la fatica o i piccoli piaceri di un corpo in movimento sui lunghi e spesso tortuosi sentieri del Cammino. Non è un invito a percorrerlo, non è questo il suo intento giacché è il Cammino stesso a chiamare a sé, ma uno stimolo a porsi delle domande, a cercare di capire quanto si sia predisposti a quel cambiamento che chi sceglie un’esperienza così forte sa già di dover affrontare a più livelli: “Per me, un pellegrinaggio fisico è anche un viaggio di trasformazione dell’anima poiché, lungo la strada, si arriva a confrontarsi con la verità del proprio essere e, in tal modo, si diventa in grado di vivere un diverso rapporto con il mondo, con il vero sé e con il divino che è in noi”.

Fiorella Ferrari

Il nostro cammino in bici verso Santiago

Totò Trumino, Il nostro cammino in bici verso Santiago, Nulla Die, Piazza Armerina, 2018, p. 132, euro 12,00.

 

 

6 commenti su “Totò Trumino, Il nostro cammino in bici verso Santiago

  1. wwayne
    19 Maggio 2018

    Anche questo libro ruota attorno ad un’amicizia molto speciale: https://wwayne.wordpress.com/2014/12/01/serate-con-gli-amici/. L’hai letto?

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    • FioreAnto
      19 Maggio 2018

      Grazie Wwayne… ma questa “amicizia” è davvero fuori dal comune😉

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      • wwayne
        19 Maggio 2018

        Anche il tuo blog è fuori dal comune. E’ per questo che lo leggo e commento regolarmente da 2 anni (qui c’è il primo commento che ti lasciai: https://fiordilibri.wordpress.com/2016/05/09/karin-fossum-la-ragazza-del-lago/). Grazie a te per la risposta! 🙂

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      • FioreAnto
        19 Maggio 2018

        E io non smetterò mai di ringraziarti per la tua partecipazione… io e la mia socia e sorella vorremmo tanto essere più presenti sugli altri blog che ci piacciono ma il poco tempo a disposizione non ce lo permette… grazie ancora!

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      • wwayne
        19 Maggio 2018

        Commentare i post degli altri fa aumentare vertiginosamente le visualizzazioni del proprio blog. Tuttavia, se non avete il tempo di farlo, fate benissimo a dare la priorità ad altre faccende: la vita reale è sempre più importante di quella virtuale. Buon fine settimana! 🙂

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      • FioreAnto
        19 Maggio 2018

        Hai centrato il problema… ce ne siamo rese conto e sappiamo che questo ci penalizza, almeno all’interno di WordPress, ma al momento è il massimo che possiamo fare.
        Un abbraccio e buon fine settimana a te!

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Questa voce è stata pubblicata il 19 Maggio 2018 da in Libri, Narrativa, Recensioni, Spiritualità, Storie vere, Viaggi con tag , , , .